Un consenso in realtà praticamente inutile. Un’incertezza sui tempi inammissibile. E un rischio per il trasferimento dei dati all’estero evidentemente sottovalutato. L’università Bocconi di Milano è stata multata dal garante per la protezione dei dati personali con una sanzione di 200mila euro per l’utilizzo, poco trasparente e non corretto, di un sistema di “controllo” per gli esami a distanza durante i mesi più duri dell’emergenza coronavirus, quando gli Atenei erano stati chiusi e gli studenti erano stati costretti a partecipare agli appelli da casa.

Università Bocconi, volti degli studenti spiati durante gli esami a distanza: multa di 200 mila euro

Nel mirino del garante, come riporta MilanoToday, è finito l’impiego di due software della società americana “Respondus Inc”, due strumenti di “proctoring” necessari, secondo l’università, per aiutare i docenti nella supervisione delle verifiche scritte e utilizzati da un altro migliaio di atenei. Il primo, “Lockdown browser”, è stato utilizzato sostanzialmente per bloccare tutte le altre attività sui computer di ragazze e ragazzi, evitando così possibili scorciatoie.

Il secondo, “Respondus monitor”, è stato usato invece come una sorta di videocamera sempre attiva per tenere d’occhio gli studenti e segnalare, con dei “flag”, eventuali comportamenti anomali come lo sguardo non rivolto verso il computer, l’assenza dal monitor o la “non corrispondenza” tra la foto scattata all’inizio del test – con documento in mano – e quello che la webcam registra.

A sollevare la questione privacy e trattamento dei dati è stato Joseph Donat Bolton, uno studente inglese di 21 anni, che lo scorso luglio si è laureato in scienze politiche e che a fine aprile 2020 – poco dopo che i software “Respondus” erano stati introdotti – ha deciso di rivolgersi al garante. Garante che, nel suo provvedimento, il numero 317 del 21 settembre 2021, è abbastanza duro nei confronti dell’università meneghina. (Per approfondimenti vedere anche l’articolo “Proctoring & Privacy: un’eccessiva risposta informatica ad un problema analogico?“)